7. Avere un viso armonioso con il lifting del sopracciglio. L’obiettivo del lifting del sopracciglio consiste nel rendere il viso più armonioso nel contesto dell’intero volto e quello che si deve fare è rispettare la morfologia e la funzionalità dell’organo stesso. L’attuale approccio al lifting del sopracciglio parte da valutazioni effettuate durante l’esame obiettivo. Il paziente dovrà attendere il tempo necessario per la stabilizzazione della cicatrice, prima di poterne osservare l’aspetto definitivo. Inoltre è possibile che ci sia l’eventualità di sottoporsi a un intervento di ritocco dopo sei mesi ma questo costituisce un normale momento di rifinitura del risultato. → Link
6. Linea Mandibolare: come riacquistare giovinezza. Quando l’età avanza c’è una diminuzione dell’elasticità cutanea che spesso porta a un eccesso di cute che copre la mandibola. Ridare il giusto contorno alla mandibola con l’impianto di acido ialuronico consente di avere una linea mandibolare più netta. Le iniezioni si eseguono con un ago sottile o con una microcannula flessibile che non causa ematomi. L’effetto visivo è estremamente naturale e soddisfacente. → Link
5. Cancellare le smagliature: il sogno di tutte le donne. Le smagliature, cicatrici che si presentano sulla cute, rappresentano un danno estetico rilevante e sono permanenti in circa il 95% dei casi. Oggi è possibile affrontare questo problema grazie alla terapia mesoterapica iniettiva, che offre ottimi risultati. Le sedute prevedono l’iniezione direttamente nella smagliatura e intorno ad essa. Anche l’ossigenoterapia è molto utile e potenzia i risultati del trattamento, che sono molto confortanti. → Link
4. Filler: le complicazioni a cui si va incontro. I trattamenti estetici con filler a base di acido ialuronico sono molto efficaci, sicuri, di qualità alta e affidabili se ben somministrati da professionisti esperti. Soprattutto l’uso del filler nella zona intorno agli occhi richiede un’alta specializzazione, per questo motivo le complicazioni da acido ialuronico, quasi sempre, si verificano in questa zona; queste complicazioni hanno più una valenza estetica, ma considerando che un paziente si sottopone a un trattamento estetico per migliorare, un peggioramento è decisamente poco accettato. Oggi la soluzione a un filler mal riuscito è la ialuronidasi. → Link
3. Clinica di bellezza, museo o entrambi? Le opere d’arte dovrebbero stare nelle cliniche estetiche perché l’arte è un’incessante ricerca intorno alla bellezza. Ne sa qualcosa la clinica di medicina estetica Sotherga, che come sottotitolo ha scelto “L’arte della bellezza” perché, entrando, è difficile comprendere dove finisca l’istituto di medicina estetica e dove cominci la galleria d’arte. Scegliere un’opera d’arte da esporre e intervenire per migliorare l’aspetto o il benessere psichico di una persona è importante, perché chi fa questo tipo di lavoro non può mai smettere di interrogarsi sul significato della bellezza. → Link
2. Diagnosticare e curare malattie dell’occhio grazie a lenti a contatto. Alcune delle patologie che potranno essere diagnosticate e curate grazie all’utilizzo di speciali lenti a contatto, ora in fase di sviluppo, sono il diabete, il glaucoma e la sindrome dell’occhio secco. A rivelarlo è uno studio di revisione condotto da scienziati dell’Università di Waterloo. Uno di quest’ultimi afferma che le cellule a cristalli liquidi presenti nelle lenti potrebbero replicare la funzionalità della disposizione della pupilla e dell’iride, filtrando autonomamente la luce in entrata per superare i difetti fisiologici e migliorando la visione dei colori. → Link
1. Depressione: la correlazione con la percezione visiva. È stato affrontato uno studio da un team di ricercatori specializzati in psichiatria e psicologia, presso l’Università di Helsinki, con particolare attenzione rivolta a persone affette da depressione. I risultati dello studio, che ha presentato illusioni ottiche, hanno dimostrato che le persone depresse hanno notato un maggior contrasto nella illusione visiva d’interesse, segnalando una percezione diversa dell’immagine nella loro corteccia cerebrale. Secondo gli studiosi questo processo di identificazione delle alterazioni andrebbe studiato maggiormente per comprendere come evitare l’insorgenza di questi disturbi e agire alla radice con terapie adatte a chi soffre di depressione. → Link